Dolcetto o scherzetto nella nostra tradizione

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Blog Sapori 1832

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Quante volte ci è capitato attribuire alla festa di Halloween l’epiteto di “americanata”?!

La cosiddetta notte dei morti viventi, caratterizzata da zucche, travestimenti spaventosi e il classico dolcetto-o-scherzetto si è fatta conoscere sotto questa forma attraverso soprattutto prodotti cinematografici provenienti da oltreoceano, è quindi per questo che nell’immaginario collettivo delle nuove generazioni si tende sempre ad associare questa festa agli americani!

Ma se il dolcetto o scherzetto degli americani non fosse in realtà tutta farina del loro sacco?

Halloween è infatti una festività di origine celtica, festeggiata tra il 31 ottobre e il 1 novembre.
Nella tradizione cristiana il giorno dedicato alla commemorazione dei defunti è il 2 novembre. É bene ricordare che il nostro paese vanta una tradizione tutta sua, che affonda le radici in un passato ricco di differenziazioni locali, che in alcuni casi trovano dei punti di contatto con la più famosa e commercializzata festa all’americana.

Nel giorno dedicato al ricordo dei defunti in molti paesi italiani è diffusa l’usanza di preparare dei dolciumi, chiamati dolci dei morti per celebrare la ricorrenza.

Da Nord a Sud scopriamo insieme alcuni tra i dolci e le tradizioni connessi alla festa dei morti:

In Lombardia c’è il Pan dei Morti: un dolce a base di biscotti, amaretti, frutta secca, cannella e noce moscata, il tutto viene cosparso da un’abbondante spolverata di zucchero a velo, per ricordare le ossa dei morti.
Inoltre si era soliti mettere sul davanzale una zucca riempita di vino.

In Trentino Alto Adige il dolce tipico è caratterizzato dai Cavalli, delle gustose pagnotte dolci, che completano le tavole imbandite e illuminate dai bracieri.

In Friuli secondo un’antica tradizione contadina, si era soliti lasciare un lume acceso, un secchio d’acqua e un pò di pane sul tavolo per le anime dei defunti.

In Piemonte la tradizione vuole che alla vigilia del 2 novembre tutti i parenti si radunino per pregare e cenare insieme, alla fine del pasto è usanza non sparecchiare la tavola.

In Liguria i bambini, la notte del 1 novembre, bussavano di casa in casa per ricevere il Ben dei morti, fatto di fave, castagne e fichi secchi.

Per tradizione in Emilia-Romagna si prepara un dolce dalla consistenza croccante, a base di pasta frolla e glassa: le Ossa dei morti.

In Toscana regna il Pan coi Santi: farina, noci, miele, strutto, uvetta e pepe nero che si amalgamano in una grossa forma di pane dolce.

In Umbria i dolci tipici sono gli stinchetti dei morti: dei biscotti alle mandorle cosparsi di zucchero.

In Abruzzo tra i dolci tipici vi sono le fave dei morti, biscottini di pasta di mandorle, noci e zucchero a velo. Inoltre in tempi antichi i bambini decoravano le zucche e bussavano di casa in casa chiedendo offerte per le anime dei morti, ricevendo in cambio frutta secca e di stagione e dolci.

In Campania una delizia tipica del giorno dei morti è il torrone, possibile in tante declinazioni: al cioccolato, alle nocciole, al pistacchio e chi più ne ha più ne metta. Come in Abruzzo, anche in Campania i bambini erano soliti girare per le strade con una scatola chiedendo doni.

Anche la Puglia vanta una tradizione che ricorda molto quella di dolcetto o scherzetto. I bambini bussavano di porta in porta chiedendo un’offerta, oppure avrebbero fatto un dispetto. Tra i tanti dolci pugliesi ricordiamo le Fanfullicchie salentine: caramelle di zucchero aromatizzate, attorcigliate e colorate.

Concludiamo questo excursus con la Sicilia, che in fatto di golosità non delude mai. Tra i dolci tipici vi sono la frutta di Martorana, riproduzioni di frutta in zucchero e le gustose Dita di apostolo: crepes arrotolate ripiene di ricotta, tipiche della pasticceria palermitana.