Intervista ad Angelina in Cucina

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Angelina ha portato un po’ di sole nella grigia Londra!
Ci racconta come riesce a conciliare ricettine veloci ma sempre gustose, piacere nel mangiare e amore verso se stessa, vita della metropoli e slow life all’italiana.
Continua a seguirla anche nel suo blog Angelina in Cucina!

1. Angelina, vivi a Londra da più di 5 anni. Cosa ti ha portato a questa scelta?

La scelta di trasferirmi a Londra è nata dopo aver perso il lavoro in Italia a causa della crisi. A quell’epoca, mi sono trovata di fronte ad un bivio: rimanere e provare a cercare altro oppure provare ad inseguire un sogno, cioè quello di poter lavorare per un po’ in una cucina professionale. In Italia purtroppo senza i giusti studi e le giuste esperienze sei tagliato fuori invece documentandomi on-line su diversi siti ho scoperto che a Londra non servivano particolari esperienze o studi per entrare a far parte di una brigata in cucina e quindi ho deciso di partire e provare ad inseguire il mio sogno. Pochi mesi dopo il mio primo lavoro a Londra fu allo “Spice market”, un ristorante guidato da uno chef stellato Michelin, a Leicester Square.

2. La cucina italiana e inglese possono stare bene insieme? Se sì, qual è la pietanza che meglio riassume questo connubio?

Vivendo a Londra ho capito che tante cucine/ricette di diversi Paesi possono accostarsi in maniera piacevole l’una all’altra. La varietà di cibi che si può trovare qui è davvero straordinaria. Visitare i mercati locali, entrare nei piccoli bazar sgangherati che ci sono qui, è la cosa che più mi piace fare perché si imparano a conoscere prodotti mai visti prima. Detto questo, preferisco sempre tenere separate le tradizioni culinarie, anche se proprio grazie a questa influenza di stili diversi ho iniziato ad usare molti prodotti e spezie che prima non usavo e non conoscevo. Tra queste, la paprika affumicata è la mia preferita, ed ormai nella mia cucina non può mancare. La prima volta che l’ho assaggiata, è stato in un ristorante turco buonissimo qui a Londra. È stato amore al primo assaggio. Un semplice pollo alla piastra, fatto marinare con questa spezia, diventerà in un attimo un piatto particolare e golosissimo.

3. Credi nei piatti semplici, quelli che non ci facciano perdere la pazienza mentre li prepariamo e mantengano intatto tutto il gusto per il cibo. Cosa ha ispirato questa tua filosofia?

Sono sempre stata amante della buona cucina, mi considero una mangiona in tutto e per tutto. Non sono però molto paziente in cucina, anche perché sono molto “vorace” e quando ho fame ho piacere di mangiare cose buone ma che si possano cucinare in un tempo relativamente breve, soprattutto durante la settimana. Prediligo ricette veloci ma comunque confortanti a livello di sapore, per questo adoro i piatti furbi, che sono buonissimi ma che si preparano velocemente. Discorso inverso invece durante il fine settimana, dove posso dedicare più tempo alle preparazioni.

4. Ti piace la genuinità e le calorie non ti spaventano, non a caso il tuo libro si intitola “Io NON sono a dieta”. Puoi darci qualche consiglio per far pace con la bilancia?

Per far pace con la bilancia innanzitutto non ci si dovrebbe “litigare”. Da quando vivo a Londra ho capito che l’ossessione che avevo verso il mio peso, soprattutto quando stavo in Italia, era sbagliata. Mi sentivo sempre sotto osservazione, con gli occhi puntati addosso. Qui a Londra puoi permetterti di essere anche molto in carne (tipo me) e nessuno ti giudicherà mai. L’ossessione nasce da certi modelli femminili che ci vengono continuamente propinati in tv o sui giornali, corpi perfetti che la maggior parte delle donne “normali” non avrà mai ma che comunque ci si ostina a rincorrere. Certo, è importante essere in salute, ma questo non vuol dire per forza essere perennemente a dieta perché il peso perfetto non esiste, siamo tutti diversi, con corpi diversi, ed è giusto che sia così. È la testa che bisogna cambiare, il modo di pensare, i modelli da prendere ad esempio, solo così possiamo far pace davvero con la bilancia. O buttarla via direttamente.

5. Hai un rapporto molto stretto con i tuoi fan, in particolare su Facebook. Quando è nata questa avventura e come sei riuscita, e riesci tutt’ora, a coinvolgere il tuo pubblico?

Questa avventura è nata nell’aprile del 2012, davvero per caso. Un giorno ho deciso di aprire la mia pagina Facebook un po’ per gioco, un po’ per sfida, e mano a mano con tanta pazienza ho costruito un bellissimo rapporto con tantissime persone, alcune anche vere e proprie amicizie che tutt’ora vanno avanti. Segreti non ne ho in realtà, quello che vedete scritto è sempre quello che penso e come io sono, al 100%. Ho cercato di coinvolgere le persone nella mia vita di tutti i giorni, dalle cose personali agli aneddoti che mi capitano e loro si sono affezionati a me, in un certo qual modo. E questa è la cosa che mi rende più contenta.

6. Ti diletti anche di food photography. Di cosa deve munirsi chi vuole realizzare delle belle immagini?

Alla food photography mi sono avvicinata solo da qualche mese, da quando ho comprato la mia prima reflex. La passione per le belle foto di cibo l’ho sempre avuta, mi incantavo infatti a vedere gli scatti meravigliosi di altre blogger che riuscivano a farti venir voglia di mangiare quello che avevano preparato, soltanto grazie ad una foto e allora mi son detta…perché non provare? Sicuramente, per far delle foto belle servono studio, pazienza, curiosità, un buon programma di post produzione, molta pratica, molti props, confronti con altri fotografi ma soprattutto una reflex, anche se ad oggi anche con un telefono cellulare con una fotocamera di buona qualità si riescono a fare degli scatti accettabili.

7. Se dovessi descriverti con un dolce, che delizia saresti?

Credo che il tiramisù sia il dolce che mi descriva meglio, magari arricchito con qualche ingrediente in più a seconda della stagione. In questo caso infatti vi propongo una variante con marron glaces, che io adoro.

8. Qual è il tuo prodotto Sapori 1832 preferito?

Non ho dubbi, i Ricciarelli. Per me sono come le ciliegie, uno tira l’altro!