Cuore di amarene
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Le vere passioni hanno un loro istinto molto preciso.
Mettete un piatto di frutta davanti a un goloso;
non si sbaglierà, sceglierà, anche a occhi chiusi, il frutto migliore.
Honoré de Balzac, La cugina Betta, 1846
Proprio così! Anche noi di Sapori, da veri golosi, sappiamo riconoscere al volo gli ingredienti migliori.
Le amarene, ad esempio, sono un frutto delicato, molto più delle loro cugine ciliegie che infatti sono le più diffuse.
Ma la nostra scelta per il ripieno dei deliziosi Saporelli è ricaduta proprio sull’amarena per il suo gusto dolce e leggermente acido sul finale che conferisce ai nostri dolcetti quel sapore che non stanca mai.
Si narra che sia stato il generale romano Lucullo, famoso per i pasti “luculliani”, ad aver trasportato i primi alberi dall’Asia Minore, più precisamente dalla città di Cerasonte (da cui il nome dialettale della ciliegia “cerasa”). Arrivato in Italia, il Prunus Cerasus e cioè l’Amareno, ha trovato terreno fertile e clima idoneo per diffondersi nei nostri giardini.
All’inizio della primavera, questa pianta, che può raggiungere anche gli 8 metri d’altezza, esplode in una profumatissima fioritura a cui fanno seguito gli attesi frutti che vengono raccolti nella metà di giugno e vengono trasformati in confettura.
Si hanno notizie certe dei suoi utilizzi nello scritto del 1662 L’arte di ben cucinare et istruire di Bartolomeo Stefani, nel quale è citata una ricetta per la preparazione di una confettura di ciliegie acide. Più tardi, a fine Ottocento, il famoso Pellegrino Artusi diede indicazioni nel suo ricettario su come ottenere la tipica crostata con confettura di amarene che, grazie al loro sapore “brusco”, danno a questo dolce una connotazione unica.
Il frutto perfetto per dolci, cocktail… e per creare cuori di amarena custoditi in soffice pasta di mandorle!
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