I Cantucci, la nascita del biscotto

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La storia dei cantucci è antica e proprio per questo ricca di episodi ma anche di equivoci.
Vediamo insieme com’è cambiata la nostra idea riguardo a questo famoso biscotto.

Li mangiamo spesso a fine pasto, i cantucci, biscotti croccanti all’uovo e mandorle, spesso accompagnati anche da un buon bicchiere di Vin Santo. Vengono chiamati anche biscotti di Prato e qualcuno potrebbe pensare che questo sia il nome più corretto. In realtà entrambi i termini vengono usati indifferentemente ed erroneamente.

Per ricostruire le origini di questo equivoco e chiarirlo, occorre tornare all’origine della parola Cantuccio. Questo termine indica l’angolo interno di una stanza o di un mobile, diminutivo di canto “angolo”. Ma anche l’antico provenzale cantel e l’antico francese chantel che indicano la quarta parte di qualcosa, possono, nel dettaglio, intendere anche un pezzo di pane tagliato nell’angolo.

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Nel primo Cinquecento, quando in Europa si stava affermando l’uso dello zucchero di canna nella produzione dolciaria, venne creata la versione dolce di quelli che sarebbero stati chiamati Cantucci. inizialmente invece erano composti di un impasto simile al pane con anice e finocchio, cotti in forno, tagliati in modo obliquo e rimessi in forno a biscottare così che durassero più a lungo. Non erano prodotti ben identificati quanto piuttosto costituivano una procedura, un metodo di preparazione.

Le mandorle vennero aggiunte all’impasto molto probabilmente per iniziativa di Caterina de’ Medici, consorte di Enrico II, ghiotta e fine conoscitrice dell’arte culinaria, tanto che introdusse in terra francese molti piatti della cucina italiana nonché insegnò l’uso della forchetta a tavola.

Qualunque sia il nome più corretto per definirli, la loro tipica croccantezza e il loro gusto autentico, hanno permesso che questa ricetta e tutte le sue metamorfosi potessero giungere fino a noi. Noi li chiamiamo Cantuccini e li realizziamo nella variante dolce, quella più conosciuta e tradizionale, con uova, latte fresco, mandorle, zucchero e miele.
Una delizia che supera la prova del tempo!

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