La nostra esperienza al Salone del Gusto

Pubblicato il


Blog Sapori 1832

Sapori.it

Buona lettura!

Questo articolo è stato pubblicato nella categoria:


L’edizione 2016 del Salone del Gusto di Torino è terminata da qualche giorno.
Abbiamo chiesto ad un nostro inviato Sapori di raccontarci questa esperienza, come sono stati i preparativi e cosa lascia in eredità la partecipazione a questo goloso evento.

1. Qual è stato il desiderio di base che ha portato Sapori a partecipare al Salone del Gusto?

Sono già due anni che Sapori 1832 ha intrapreso un percorso di crescita e collaborazione insieme a Slow Food.
In quest’ottica, ricette, fornitori e materie prime, sono state valorizzate e rese protagoniste al fine di poter proporre un prodotto che sia sempre più la sintesi e l’espressione dei valori aziendali.
In questo percorso la presenza al Salone del Gusto non rappresenta il compimento di questa partnership bensì un passaggio naturale nel percorso di collaborazione e reciproco arricchimento.

2. Qual è stato il momento più impegnativo nel corso dei preparativi. C’è qualche aneddoto in particolare?

I preparativi sono stati impegnativi in ogni passaggio, una sfida per tutta la struttura organizzativa.
Trovandoci di fronte ad una “fiera fuori dalla fiera”, e cioè fuori dal contesto del Lingotto, ci si è dovuti organizzare in modo ancora più accurato vista la complessità degli allestimenti nella nuova location presso il Parco del Valentino.
La fase più difficoltosa è stata certamente poco prima della partenza, momento nel quale gli espositori e l’organizzazione hanno dovuto collaborare in modo ancor più intenso per garantire ai visitatori un’esperienza ricca e piacevole, ma direi che ne è valsa sicuramente la pena!

05-Ottobre-Intramezzo

3. Quali sono i valori e i Saperi trasmessi in questo prestigioso contesto?

Il Salone del Gusto è stata l’occasione privilegiata per parlare con i nostri consumatori.
Questi ultimi sono usciti dalla consueta esperienza d’acquisto e sono stati accolti nel mondo Sapori.
L’intento era quello di far toccare, annusare, assaggiare, vedere ciò che siamo e come questo si rispecchi nella selezione delle materie prime, nell’attenzione alla tracciabilità e sostenibilità e nella cura per il lavoro dietro alle nostre produzioni.
Ci interessava trasmettere la vitalità dietro ogni prodotto, raccontare una storia fatta di contenuti trasparenti!

4. In che modo questa esperienza ha arricchito Sapori? Quali spunti e stimoli andranno andranno ad amalgamarsi con l’identità storica del marchio/brand?

Ciò che Sapori porta a casa dopo l’esperienza del Salone del Gusto è la consapevolezza di essere al posto giusto, di aver strategicamente ricercato un confronto diretto con il grande pubblico e di aver avuto un riscontro di chiaro successo.
È stata una conferma della qualità della proposta nel suo complesso.
Il territorio è stato molto ricettivo, interessato a questo tipo di racconto e i visitatori presenti nello stand si sono dimostrati consumatori attenti e scrupolosi, segnale positivo di quanto sia fondamentale, non solo la bontà del prodotto, ma anche la capacità di saper trasmettere i valori che guidano le scelte dell’azienda stessa.

5. Qual è stata la tua impressione personale riguardo al Salone? Sapresti descriverla in una parola, motivandola?

La parola chiave dell’evento è stata certamente “contatto”.
La natura aperta e accogliente di questa edizione del Salone del Gusto ha permesso alla nostra e a molte altre aziende di condividere la propria identità, di lasciarsi esplorare e circondare dai visitatori.
Potremmo dire che è stato davvero il “Salone delle persone”, dedicato, concepito e realizzato per dare una nuova dimensione e consapevolezza all’esperienza di consumo.